La valutazione del rischio rumore
Rischio rumore: metodologia per la sua comprensione
Il rumore è una costante della nostra vita quotidiana e lavorativa: siamo costantemente circondati dal suono. Alcuni rumori possono essere dannosi per la nostra salute. L’esposizione prolungata a livelli elevati di rumore può causare l’insorgenza di ipoacusia neurosensoriale bilaterale.
Il suono è prodotto da onde acustiche regolari e periodiche con uguale frequenza, mentre il rumore da onde irregolari e non
periodiche che causano una sensazione sgradevole e fastidiosa.
La valutazione del rischio rumore
Il D.Lgs. 81/08 all’art. 189 definisce i valori limite di esposizione e all’art. 190 obbliga il datore di lavoro a valutare l’esposizione al rumore dei lavoratori considerando una serie di parametri quali livello, tipo e durata dell’esposizione, i valori limite, gli effetti che il rumore può provocare, effetti diretti e indiretti, i DPI esistenti per la protezione dell’udito.
Valori limite di esposizione e azione relativamente all’esposizione giornaliera al rumore e alla pressione acustica di picco (art. 189 D.Lgs.81/08):
a) valori limite di esposizione rispettivamente LEX = 87 dB(A) e ppeak = 200 Pa (140 dB(C) riferito a 20 μPa);
b) valori superiori di azione: rispettivamente LEX = 85 dB(A) e ppeak = 140 Pa (137 dB(C) riferito a 20 μPa);
c) valori inferiori di azione: rispettivamente LEX = 80 dB(A) e ppeak = 112 Pa (135 dB(C) riferito a 20 μPa).
Esistono due tipi di rumore: continuo e impulsivo. Il rumore continuo è un suono costante, come il ronzio di una macchina. Il rumore impulsivo è un suono improvviso e breve, come un’esplosione o uno sparo. Entrambi i tipi di rumore possono causare danni all’udito. Tuttavia, il rumore impulsivo può causare danni più gravi a causa della sua natura improvvisa.
Più nello specifico la valutazione del rischio rumore deve considerare:
- l’emissione,
- la propagazione,
- la ricezione.
Misurazione
Se durante la valutazione si ritiene che i valori inferiori di azione possano essere superati, il datore di lavoro deve procedere alla misurazione dei livelli di rumore a cui i lavoratori sono esposti. Per le misurazioni è necessario utilizzare metodi e strumentazioni adeguati alle caratteristiche del rumore da misurare, alla durata dell’esposizione e ai fattori ambientali, nel rispetto delle indicazioni delle norme tecniche. Tra i metodi utilizzati possono rientrare anche la campionatura, purché sia rappresentativa dell’esposizione del lavoratore.
Si possono inoltre consultare le banche dati sul rumore, raccolte di informazioni riguardanti il livello di rumore presente in determinati luoghi o situazioni. Queste banche dati possono essere costituite da diverse fonti, tra cui le misurazioni effettuate da strumenti di rilevazione del rumore, le stime basate su modelli matematici e le segnalazioni di cittadini e istituzioni.
Il processo di valutazione del rumore prevede tre fasi: l’identificazione delle sorgenti, la misurazione dei livelli di rumore e la valutazione del rischio. La prima fase prevede l’identificazione delle fonti di rumore sul luogo di lavoro. La seconda fase prevede la misurazione dei livelli di rumore con un fonometro. La terza fase prevede la valutazione del rischio di danni all’udito in base ai livelli di rumore misurati.
La valutazione del rischio deve tenere conto della durata dell’esposizione, della suscettibilità individuale alla perdita dell’udito causata dal rumore e dell’uso di protezioni acustiche.
Quantificazione dell’esposizione al rumore
Per quantificare l’esposizione dei lavoratori al rumore utilizziamo:
- il livello equivalente, livello, misurato in dB, di un rumore immaginario costante che, se sostituito al rumore effettivamente presente per lo stesso periodo di tempo T, produrrebbe la stessa quantità totale di energia sonora;
- il livello di esposizione giornaliera al rumore, il valore medio dei livelli di esposizione al rumore, calcolato in modo ponderato in funzione del tempo, durante una normale giornata lavorativa di 8 ore;
- la pressione acustica di picco (ppeak).
Scenari possibili
Non superamento del valore inferiore di azione: LEX8h < 80 dB(A) – 135 dB(C) | Obblighi del datore lavoro: • valutazione del rischio |
Superamento del valore inferiore di azione: LEX8h > 80 dB(A) – 135 dB(C) | Obblighi del datore lavoro: • misurazione dei livelli di esposizione • informazione e formazione •sorveglianza sanitaria • utilizzo di DPI |
Superamento del valore superiore di azione: LEX8h => 85 dB(A) – 137 dB(C) | Obblighi del datore lavoro: • sorveglianza sanitaria • programma di misure per la riduzione dell’esposizione al rumore • utilizzo di DPI • adeguata segnaletica |
Superamento del valore limite di esposizione: LEX8h > 87 dB(A) – 140 dB(C) | Obblighi del datore lavoro: • immediata riduzione dell’esposizione • individuazione delle cause • modifiche misure preventive e protettive |
Come si vede dalla tabella esistono diverse strategie che possono essere utilizzate per ridurre l’esposizione al rumore, tra cui l’utilizzo di idonei DPI, le barriere antirumore e i controlli tecnici. I DPI, come tappi per le orecchie e cuffie, possono essere utilizzati per ridurre l’esposizione al rumore. Le barriere antirumore, come tende, pareti e recinti, possono essere utilizzate per bloccare o assorbire il rumore. I controlli tecnici, come le attrezzature e i macchinari insonorizzanti, possono essere utilizzati per ridurre il rumore alla fonte.
L’informazione e formazione dei lavoratori sono essenziali per una gestione efficace del rischio rumore. I lavoratori devono essere istruiti sui rischi associati all’esposizione al rumore e formati sul corretto utilizzo dei DPI. Il datore di lavoro deve fornire una formazione regolare sull’uso dei controlli tecnici e delle misure per la riduzione dell’esposizione al rumore.
Sorveglianza sanitaria
L’obbligo di sorveglianza sanitaria per la prevenzione degli effetti uditivi del rumore si attiva nel caso in cui si superino il livello superiore di azione LEX di 85 dB(A) e/o LCpicco >137 dB(C).
Nel caso in cui si superi il livello LEX di 80 dB(A), la sorveglianza sanitaria può essere attivata a richiesta del lavoratore o qualora il Medico Competente ritenga necessario procedere in tal senso.
Conclusioni
L’esposizione al rumore può anche causare effetti non uditivi sulla nostra salute. L’esposizione prolungata al rumore può causare stress, disturbi del sonno e ipertensione. Lo stress indotto dal rumore può causare un aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, con conseguenti malattie cardiovascolari.