La Direttiva Macchine, storia ed evoluzione

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Inquadramento legislativo

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La storia della Direttiva Macchine affonda le sue radici nel Decreto 459 del 24/07/1996 entrato in vigore il 21/09/1996 segna per la prima volta la ricezione in Italia della Direttiva europea 89/392/CEE del 14/06/1989, poi modificata dalle Direttive 91/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE. La Direttiva 89 /392/CEE stabilisce i requisiti essenziali per la sicurezza e la protezione della salute (RESS) ai quali devono rispondere le macchine al momento della loro progettazione, fabbricazione e funzionamento, prima della loro commercializzazione.

Successivamente la Direttiva  ha subito alcune revisioni da parte della Commissione Europea:

  1. Direttiva 98/37/CE del 22/06/1998: si tratta della ripubblicazione del testo della direttiva 89/392/CEE modificata dalle direttive 91/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE. Pertanto non ci sono novità rispetto alla legislazione italiana.
  2. Direttiva 98/79/CE del 27/10/1998: esclude i macchinari per uso medico. La direttiva 98/79/CEE viene recepita in Italia con il D.Lgs. 332/2000 e s.m.i.
  3. Direttiva Macchine 2006/42/CE del 17/05/2006: abroga la precedente Direttiva 98/37/CE a partire dal 29 dicembre 2009. La direttiva 2006/42/CE viene recepita in Italia con il D.Lgs. 17/2010.

La nuova Direttiva macchine introduce alcune novità:

  • si amplia il campo di applicazione della nuova direttiva: catene, funi e cinghie, dispositivi amovibili di trasmissione meccanica, apparecchi portatili a carica esplosiva, ascensori da cantiere e ascensori con velocità non superiore a 0,15 m/s,
  • la direttiva prevede condizioni particolari per la libera circolazione delle “quasi macchine”,
  • le procedure di valutazione della conformità per le macchine sono aggiornate secondo l’allegato IV,
  • i requisiti essenziali di sicurezza dell’allegato I sono modificati.